Digiunare una settimana fa male? Ecco quello che devi sapere

La dieta del Digiuno intermittente è un potente strumento per migliorare la salute e favorire la perdita di peso, ma per quanto riguarda i digiuni più lunghi (più di un giorno o due)? Se il digiuno intermittente è buono, sarà efficace e salutare anche un digiuno prolungato?

Il digiuno a lungo termine può assumere diverse forme: tra i più estremi il digiuno di una settimana non è assolutamente consigliabile: può risultare infatti molto pericoloso stare per più 72 ore senza mangiare, è consentito soltanto bere acqua.

Il digiuno dell’acqua per una settimana significa bere solo acqua, ma non consumare calorie durante il giorno.

Un’altra tecnica da molti utilizzata è il digiuno del succo o il consumo di soli succhi di frutta e verdura. Alcune persone digiunano una settimana anche con brodi o miscele proteiche a bassissimo contenuto calorico .

Il digiuno del succo e il digiuno di brodo non sono veri digiuni, poiché comportano un certo apporto di calorie e sostanze nutritive. E i digiuni proteici possono essere decisamente pericolosi, dal momento che gli esseri umani non sono geneticamente predisposti per vivere di proteine senza la giusta integrazione di grassi e glucidi. Quali sono quindi gli svantaggi e le conseguenze del digiunare una settimana?

Ecco i principali rischi per i quali è meglio non digiunare così a lungo.

Digiunare una settimana: pericoli e svantaggi

I benefici più evidenti e più ricercati dei digiuni più lunghi sono relativi alla perdita di peso: se non stai mangiando nulla, il peso diminuirà abbastanza velocemente.

Durante le prime 24 ore circa, si passa attraverso tutto il glicogeno nel fegato. Dopo di ciò, il tuo corpo ha bisogno di ricorrere a ciò che ha immagazzinato, sia proteine che grassi.

Come abbiamo già evidenziato però parlando dei rischi e degli effetti sul corpo durante il digiuno di 24 ore, a lungo andare il corpo, dopo aver utilizzato le sue scorte per produrre energia cannibalizza i muscoli. Pertanto se inizialmente la pratica del digiuno prolungato potrebbe apportare un netto dimagrimento rispetto a quelle più brevi contemplate dal digiuno intermittente, è anche vero che lo fa generando altissimi rischi per la salute.

Non solo: digiunare una settimana e poi riprendere il vecchio regime alimentare non assicura di mantenere il peso forma, anzi come qualsiasi altra “dieta d’emergenza”, il digiuno prolungato ti aiuterà a perdere peso, ma non ti aiuterà a controllarlo a lungo, a meno che tu non apporti un cambiamento a lungo termine nella tua dieta dopo che il digiuno è finito.

Uno studio su pazienti obesi (1) che hanno perso peso durante 2 settimane di digiuno ha rilevato che il 50% dei loro 46 pazienti non ha risposto ai tentativi dell’ospedale di contattarli (che i ricercatori hanno preso come segno di aver riacquistato il peso) o ha risposto dicendo di aver riacquistato tutto il peso perso.

Non esistono dunque benefici concreti e reali nel lungo periodo di tempo per praticare un digiuno prolungato e molti sono i pericoli e gli svantaggi per la salute.

Il rischio ultimo del digiuno prolungato, ovviamente, è la morte per fame: questo di solito non accade alle persone che digiunano per motivi medici, ma praticare digiuni estremi è pericoloso.

Anche il digiuno di una settimana o meno può avere conseguenze pericolose poiché comporta un notevole stress per il tuo cuore: innanzitutto cannibalizza il muscolo cardiaco per il carburante. Il corpo umano fa tutto il possibile per preservare i muscoli durante un digiuno, ma inevitabilmente alcuni di essi saranno sacrificati all’inizio del digiuno.

Dopo alcuni giorni, il corpo passa all’uso del grasso, ma i ricercatori hanno scoperto che l’utilizzo delle proteine (muscolo) aumenta effettivamente più tardi, anche se sono ancora disponibili depositi di grasso, pertanto tra le proteine viene incluso il muscolo nel cuore che si indebolisce troppo.

Il rigoroso digiuno di sola acqua prolungato nel tempo è dunque anche un rischio di insufficienza cardiaca perché durante un digiuno, le riserve intracellulari di minerali, vitali per la funzione cardiaca, come il magnesio e il potassio, sono esaurite, anche se i livelli sierici rimangono normali.

I risultati di questa perdita muscolare cardiaca e della privazione minerale possono essere tragici. Durante gli anni ’50 e ’60, il digiuno fu usato come trattamento sperimentale per l’obesità e diversi pazienti morirono (molti per insufficienza cardiaca).Altre segnalazioni di persone che muoiono durante digiuni lunghi includono più casi di insufficienza cardiaca.

Un altro svantaggio potenziale del digiuno a lungo termine è il tasso di disintossicazione. Il grasso è l’organo di accumulo del tuo corpo per tutto, comprese le tossine che si sono accumulate nel corso degli anni. Quando si perde peso tutte queste tossine devono essere rimosse attraverso il flusso sanguigno, Durante il digiuno, questi sintomi sono ancora più pronunciati, dal momento che il tasso di combustione dei grassi è rapido e molte persone si sentono nauseate o accusano malessere.

La disintossicazione a volte è un male necessario, ma quando stai pensando ai potenziali pericoli del digiuno a lungo termine, assicurati di non farti ingannare da sostenitori fanatici che quei sintomi che accusi siano solo sintomo di disintossicazione. A volte è in realtà un sintomo di un problema più grande, non solo la disintossicazione, e anche la disintossicazione rapida può essere malsana di per sé.

Poiché il digiuno spesso può trasformarsi rapidamente in una forma di abuso o di punizione, soprattutto in chi soffre di disturbi alimentari, è possibile diventare dipendenti da esso e ignorare il pericolo fisico che esso comporta. Questo è altrettanto pericoloso di qualsiasi altra forma di malnutrizione cronica e fame.

Ecco perché è sempre meglio non digiunare così a lungo ma prediligere altre forme di digiuno, come quelle previste dalla pratica del digiuno intermittente per dimagrire.

Digiuni più brevi contro lunghi digiuni: ecco i benefici

I benefici del digiuno intermittente (al contrario dei digiuni più lunghi) sono così ben attestati, che vale la pena approfondire per capire il motivo per cui i digiuni più brevi sono un’idea migliore per perdere peso e stare in salute.

Se il tuo obiettivo è una “pulizia primaverile” per le tue cellule e per la depurazione del tuo corpo, il digiuno intermittente potrebbe essere ancora più efficace per te.

Digiunare un giorno ad esempio in questo caso è la soluzione ideale e in ogni caso la pratica del digiuno intermittente più breve da te scelta deve essere sempre rapportata al motivo per cui stai digiunando.

I lunghi digiuni sono difficilmente perseguibili non solo perché vanno a discapito della salute ma anche perché sono socialmente poco adattabili: è facile pianificare i pasti in famiglia intorno a una finestra di alimentazione di 8 ore, ma è molto più difficile rimanere coinvolti in una vita sociale sana se si evita del tutto il cibo per lungo tempo.

Il digiuno intermittente riduce anche molti degli inconvenienti di un lungo digiuno.

Di solito non c’è perdita di tessuto magra (muscoli), soprattutto se si sceglie di digiunare per un giorno. Inoltre il digiuno intermittente ti permette di continuare a lavorare, mentre fare attività fisica o sforzi intensi durante i digiuni lunghi causerà solo una maggiore perdita di massa muscolare.

Se si sceglie di praticare il digiuno intermittente, sia che si scelga di digiunare un giorno a settimana, o di praticare il digiuno a giorni alterni, c’è sicuramente molto meno rischio di malnutrizione, insufficienza cardiaca e complicazioni infettive rispetto al digiuno prolungato.

Dunque scegliere di praticare il digiuno intermittente è la soluzione ideale per la tua salute, ma come scegliere quella più adatta e come iniziare?

Digiuno intermittente: quale scegliere?

Se non hai mai digiunato prima, digiunare per un giorno potrebbe essere un primo passo per iniziare: un impegno di un giorno è più facile da realizzare e ti permetterà di familiarizzare con il processo. Usa quella prima esperienza per imparare quali sono le reazioni particolari del tuo corpo. Ogni corpo è unico. Devi conoscere il tuo.

Tieni presente che l’impegno in termini di tempo è più lungo del digiuno effettivo.

Ci sono i periodi di transizione sia prima che dopo, durante i quali ti allontani dalla dieta completa e poi periodi successivi al digiuno vero e proprio in cui ti rilassi.

La durata dei periodi di transizione può essere basata sulla lunghezza del digiuno: puoi calcolare ad esempio metà del numero di giorni del digiuno per ogni periodo di transizione, sostanzialmente raddoppiando il numero di giorni tra inizio e fine. Quindi un digiuno di 10 giorni richiederebbe quindi 20 giorni di attenzione e impegno da parte tua. Un digiuno di tre giorni ne richiederebbe soltanto 6. Molti ritengono che 4 giorni siano una transizione sufficiente sia prima che dopo ogni periodo di digiuno. Per un digiuno di tre giorni, vorrai assegnare almeno un giorno prima e un giorno dopo.

E’ possibile iniziare un giorno di digiuno con una cena leggera la sera prima. Tuttavia, tieni presente che più a lungo abituerai il tuo corpo prima di iniziare a digiunare, più sarà facile il tuo digiuno.Prima di scegliere se digiunare un giorno alla settimana, due o tre al mese o più a lungo dovrai dunque iniziare a pulire la tua dieta, ridimensionare le porzioni per preparare il tuo corpo al nuovo stile alimentare, così il tuo digiuno risulterà più facile da affrontare.

L’intervallo di tempo per un digiuno dovrebbe sempre essere la lunghezza giusta per te in quel momento. Sii flessibile. Naturalmente, quando inizierai , avrai un obiettivo in mente, ma non essere troppo rigido per concludere il digiuno nel caso in cui il tuo corpo segnali. Grave dolore e disagio possono significare che hai tentato troppo o troppo presto.

Puoi fare un passo indietro, mangiare un piccolo pezzo di frutta fresca inizialmente, e considerare di passare un po’ di tempo a una dieta purificante prima del prossimo digiuno. Stai attento dunque a non digiunare troppo frequentemente: concedi al tuo corpo un tempo sufficiente per ricostruire le riserve nutrizionali.

Due giorni alla settimana potrebbero essere per te troppo frequenti, così come una settimana al mese. I tempi di digiuno raccomandati per la “manutenzione” regolare e occasionale e il ribilanciamento sono un giorno alla settimana e / o 3 giorni al mese e / o 10 giorni all’anno.

Queste sono le lunghezze più comuni per il digiuno ma qualsiasi pratica di digiuno intermittente può essere scelta in base alle esigenze personali.

Mangiare poco e spesso  è davvero così utile per tutti, senza distinzione alcuna?

Il digiuno di 24 ore è la pratica raccomandata ai principianti e comunque quella più indicata per un approccio soft e per sperimentare gli effetti del digiuno intermittente. I digiuni di sedici ore possono essere utili, così come praticare il digiuno notturno naturale di 10-12 ore.

I benefici del digiuno di un giorno sono legati alla purificazione e manutenzione del corpo, offrono all’organismo le risorse per combattere le malattie.

Anche digiunare per tre giorni alla settimana permette di pulire regolarmente eliminando le tossine: per adattarsi a una giornata di tre giorni si suggerisce di iniziare un digiuno dopo la colazione del venerdì mattina e di continuare la domenica sera. La colazione del venerdì fornirà l’energia e il sostentamento necessari per affrontare la giornata, ma sabato e domenica dovrebbero essere tenuti liberi da impegni per riposare a letto se necessario.

Rompi il digiuno la domenica sera con un pasto a base di frutta fresca e sarai di nuovo pronto a lavorare lunedì (ma ora sarai rivitalizzato e più energico!)

Per i digiuni prolungati oltre i 3 giorni è sempre bene avere la supervisione di un professionista per incorrere in gravi pericoli per la salute. Al momento di decidere, ad esempio, tra un digiuno di tre giorni e una decina di giorni, considera il tuo stile di vita e i tuoi impegni.

Quanto di te stesso puoi realisticamente impegnare in questo momento? I digiuni più lunghi richiedono molto più tempo, richiedono maggiore sostegno e comprensione da parte della famiglia e degli amici e una maggiore consapevolezza delle reazioni del tuo corpo da parte tua.

Il digiuno di qualsiasi lunghezza dovrebbe essere affrontato come esperienza interiore se si desidera ottenere il massimo beneficio.

1) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2466480/?page=3

sbusanca
 

Click Here to Leave a Comment Below 0 comments

Leave a Reply: