Il digiuno per depurarsi: un mito duro a morire

Molti parlano del digiuno detox e di quanto possa essere utile il digiuno per dupurarsi. Ma sarà veamente così? In questo articolo ho intenzion di andare veramente a fondo e smontare alcuni falsi miti legati al digiuno disintossicante.

Il digiuno depurativo nella storia

Quando un animale, come un cane o un gatto, è malato, il suo istinto naturale è quello di rifiutare il cibo. Quando poi la crisi è finita e il lavoro di guarigione interno è stato completato, l'appetito ritornerà naturalmente, di sua spontanea volontà.

Anche l'organismo umano ha un istinto di digiuno, proprio come quello degli altri animali. L'adattamento evolutivo ha reso i nostri corpi molto efficienti nello stoccaggio delle riserve energetiche, attingendo a loro quando le scorte di cibo scarseggiano.

Il digiuno per depurarsi è un metodo antico quanto il genere umano, forse anche più vecchio.

Gli uomini hanno digiunato per una ragione o per l'altra. Sembra essere una pratica universale.

Gli antichi greci erano grandi credenti nel digiuno. Ippocrate lo sostenne, Platone disse che digiunava per una maggiore efficienza fisica e mentale. Anche Aristotele, suo allievo, digiunò.

Nella Chiesa cristiana ortodossa greca ci sono tradizioni molto antiche riguardanti il digiuno. La Chiesa ortodossa invita i propri seguaci a fare restrizioni dietetiche e digiuni per un totale compreso tra 180 e 200 giorni all’anno. Anche se questo non è affatto una prova conclusiva, si è mostrato che quella popolazione non aveva solo consumato abbondanti quantità di cibi sani, ma aveva anche preso parte a periodi di digiuno.

Fisicamente, il digiuno consente all'organismo di disintossicarsi e ripulirsi dalle tossine, ha benefici effetti terapeutici ad ampio raggio, dando anche agli organi digestivi un riposo assolutamente indispensabile.

Per tutte le febbri e le malattie nella fase acuta della crisi, Ippocrate prescriveva un rigoroso digiuno con nient'altro che acqua o tè medicinali, o una dieta liquida. Il digiuno è raccomandato anche per raffreddore e influenza, artrite e reumatismi, disturbi digestivi e tutti i disturbi umorali e metabolici.


Ogni giorno facciamo una grande varietà di cose, che a dire il vero sono poco salutari: respiriamo aria che non è così pura, beviamo liquidi che non sono così buoni, ecc., alla fine tutto questo non fa altro che intasare i “filtri”del nostro corpo, come polmoni, naso, fegato e reni.

Dieta del digiuno depurativo: come funziona?

Finché siamo vivi, il nostro metabolismo è attivo, e finché questo “fuoco metabolico” sta bruciando, consuma qualsiasi cosa come carburante. Normalmente viene alimentato dai nutrienti del cibo che mangiamo.

Quando decidiamo di iniziare la dieta del digiuno depurativo interrompiamo questa scorta esterna di combustibile e costringiamo il nostro organismo a nutrirsi delle riserve interne, le nostre scorte.

I sostenitori di questo tipo di diete ritengono erroneamente che a questo punto sia  come se il corpo si risvegliasse dal “torpore”. Abituato e assuefatto dal cibo, l’organismo umano, nella sua infinita saggezza di guarigione, inizia a “pulire la casa” e a bruciare le scorie.

Ciò che è meno essenziale per la vita e la salute dell'organismo viene prima consumato, come tossine, rifiuti superflui. In questo senso potremmo definire il digiuno come un'operazione senza intervento chirurgico.

Ma siamo sicuri che sia tutto vero?

Cosa c’è di vero nel digiuno depurativo?

Le “diete detox" sono l'ultima manifestazione dell'ossessione del “mangiare pulito". Mangiare pulito è un modo di dire degli addetti ai lavori o dei fanatici del fitness che esprime l’aderenza ad un regime alimentare sano e privo di “porcherie”.

E già qui abbiamo un primo problema. Perché questo termine è estremamente soggettivo a seconda della filosofia di pensiero o della “tendenza alimentare del momento”

Probabilmente per le persone che perseguono una “dieta detox” l’obiettivo è quello di pulire l’organismo da sostanze dannose, spesso chiamate tossine, attraverso l’uso di una dieta ipocalorica che comprende alcuni alimenti “dalle particolari proprietà depuranti”.

Sempre secondo i sostenitori di questi “regimi disintossicanti” alcune sostanze servono a purificare specifici organi mentre altre permettono di disintossicarsi completamente dalla testa ai piedi.

Non solo… ma per questi “sedicenti esperti” una dieta detox “come si deve” è molto restrittiva: in genere ci si limita alla frutta e alle centrifughe di verdure o altre bevande approvate.

Un tipo di dieta ad esempio (Master Cleanse) prevede, giornalmente, dai 6 ai 12 bicchieri di limonata con sciroppo d’acero e pepe nero.

Dopo alcuni giorni di quel regime fatto principalmente da succhi vegetali, a volte conditi con integratori, dovresti essere purificato.

Proprio così… purificato. Ma da cosa???


Cosa dice la scienza a proposito della “purificazione”?

Buona domanda.

Un'inchiesta del 2009 su dieci società ha scoperto che di nessuno dei loro quindici prodotti potevano dire che eliminavano le “tossine", né tanto meno potevano dimostrare che i loro prodotti funzionavano.

Le diete detox dipendono dalla premessa che il corpo umano accumula tossine e scarti del metabolismo come risultato di una prolungata esposizione a pesticidi, inquinanti e additivi alimentari.

A quelle che volgarmente vengono chiamate “tossine”.

Cos’è una tossina?

In accordo con la U.S. National Library of Medicine, le tossine sono sostanze derivanti dalle piante e dagli animali che sono però tossiche per l’uomo; le tossine includono anche alcune medicine che risultano utili a piccole dosi ma tossiche in grandi quantità.

È utile ricordare a questo punto che una qualsiasi sostanza può essere tossica, a seconda del dosaggio a cui la si usa!

Nel contesto di una dieta detox, una tossina è una qualsiasi sostanza che risulta tossica o nociva, inclusi metalli pesanti, pesticidi, coloranti alimentari, composti chimici.

Ora però dobbiamo fare un po' di attenzione.

Naturale o sintetica che sia, qualsiasi sostanza può essere nociva, a seconda di molti fattori.

Un po' di caffeina aiuta a rimanere svegli e concentrati (e da un’altra infinità di effetti positivi). In altissime dosi però può addirittura provocare la morte.

Zucchero e sale… se usati con moderazione rendono più piacevoli i nostri piatti. In grandi quantità però possono provocare patologie letali (così come la totale assenza di sale può essere un problema)

La tossicità può dipendere addirittura, dalla specie animale che la assume.

Il cacao ad esempio, è non nocivo per l’uomo (a meno di non assumerne quantitativi esagerati) ma assolutamente letale per i cani.

L’acido linoleico (frequentemente utilizzato nelle diete vegane) causa danni epatici nel topo ma non nell’uomo.

Cipolla aglio e avocado sono alimenti molto benefici per l’uomo ma letali per il gatto.

Il dosaggio è un altro fattore importante da considerare; persino l’acqua infatti può essere letale se presa in quantità troppo elevate o per un periodo di tempo troppo breve. Gli elettroliti servono infatti per la funzionalità dei muscoli, compreso il cuore.

Vuoi ancora qualche esempio?

Un consumo elevato di alcool causa cirrosi e aumenta il rischio di cancro, ma piccole quantità possono portare a benefici nella salute.

Il pesce contiene mercurio (la cui emivita nel corpo umano è di circa 50 giorni) e molte persone lo hanno del tutto eliminato dalla propria dieta perché il suo accumulo nell’organismo può provocare danni alla salute;

Eppure sarebbe più saggio controllarne il dosaggio mangiando pesce meno frequentemente o focalizzandosi su pesce a basso contenuto di mercurio (pesci di piccoli taglia)

Le diete detox sono veramente necessarie?

Se mi hai seguito fin qui dovresti cominciare a comprendere dove voglio arrivare.

Organi come il fegato, i polmoni, i reni, lavorano per rimuovere sostanze nocive ed eliminare i prodotti del metabolismo, ma non hanno bisogno delle cosiddette diete “disintossicanti”.

Anche perché non ha nessun senso praticare diete che durano per una sola settimana, durata tipica della dieta detox media.

Andiamo più in profondità.

Per determinare scientificamente l’efficacia di un trattamento, i ricercatori devono:

  1. per prima cosa identificare la tossina;
  2. poi misurarne l’accumulo nel corpo;
  3. solo a quel punto possono investigare gli effetti di differenti composti sulla tossina.

Ad esempio i metalli pesanti, attualmente considerati uno dei principali agenti “killer” sono trattati attraverso l’uso di agenti chelanti (molecole che si legano al metallo e lo “trascinano via” facilitandone l’espulsione dall’organismo) che ne riducono l’effetto.

Non certo con le diete detox di tendenza…

Ma allora perché le diete detox sono così famose ed utilizzate?

Come mai le diete lampo sono cosi diffuse nel mondo anche a discapito di una mancanza di benefici?

La risposta è una sola: una rapida perdita di peso. E questo potrebbe anche essere positivo se…perdere peso volesse dire perdere grasso!

In realtà però con una dieta detox di una settimana (durata media di questo tipo di regimi alimentari di tendenza) di grasso ne perderai molto poco.

Quello che invece perderai per la maggior parte è qualcosa di assai utile: acqua!


Proprio così ed ora ti spiego il perché.

Per depositare un grammo di glicogeno (il nostro carburante a base di glucosio) nel fegato e nei muscoli infatti, il corpo utilizza 3 grammi di acqua; questo glicogeno è facilmente esaurito in 24-48 ore se il corpo non assume abbastanza carboidrati.

Questo produce una perdita di peso consistente. Quei tipici “4 kg in una settimana” che in genere fanno esaltare chi ha appena intrapreso una nuova dieta dimagrante.

Tuttavia una volta ripresa l’assunzione normale di cibo, il glicogeno e l’acqua vengono velocemente ripristinati.

Questo significa che nella settimana successiva facilmente riprenderai TUTTO il peso perso o quasi.

Ciò nonostante, la perdita di peso temporanea porta molte persone ad attribuire i benefici alla “purificazione” che hanno appena completato. 

Ma quindi le diete detox sono del tutto inutili?

In realtà una “purificazione” avviene ma non è da attribuirsi alle perdita delle tossine.

La purificazione è data dal meccanismo fisiologico di sopravvivenza che la cellula utilizza per degradare, rimuovere e riciclare costituenti e organelli invecchiati o danneggiati.

Questo processo si chiama autofagia ed è talmente importante che ne parleremo nuovamente in un articolo futuro (Yoshinori Ohsumi, lo scienziato che la ha scoperta, ha vinto il Nobel per la medicina nel 2016)

Riassumendo posso dire che è come se le nostre cellule si ''auto-riciclassero'': distruggono le loro componenti diventate inutili e le trasportano al di fuori della loro membrana, giocando quindi un ruolo fondamentale nelle nostre difese.

Da una parte questo meccanismo permette la pulizia della cellula, dall'altro permette alla cellula di sostenersi in situazioni difficili.

Quindi il processo dell’autofagia è qualcosa che vale la pena di stimolare così da ottenere reali e concreti benefici sulla nostra salute.

Il Digiuno Intermittente come metodo di purificazione

In questo articolo ho voluto smontare alcuni falsi miti sulle diete detox. In particolare sulla loro utilità per ottenere un effetto depurativo e benefico.

Quello che ci permette di ottenere benefici disintossicanti reali e concreti non sono le diete detox dell’ultimo grido ma un processo naturale innato chiamato “autofagia”.

Ho per te una bella notizia: è stato dimostrato come un digiuno intermittente in regime normocalorico sia in grado di stimolare l’autofagia nel nostro corpo esattamente come se stessimo usando un digiuno di lungo periodo o una dieta fortemente restrittiva.

Quindi è vero che il digiuno stimola l’autofagia e la mitofagia, ma gli stessi risultati senza effetti collaterali sono ottenibili con il digiuno intermittente!

E’ un altro beneficio di questa pratica semplice, benefica e ricca di effetti positivi.

Se hai domande o dubbi scrivimi qui sotto nei commenti.

BIBLIOGRAFIA

https://examine.com/nutrition/detoxes-an-undefined-scam/

(Sarri KO, et al. Greek orthodox fasting rituals: a hidden characteristic of the Mediterranean diet of Crete. British Journal of Nutrition. 2004; 92: 277-284)

(Sarri KO, et al. Effects of Greek Orthodox Christian church fasting on serum lipids and obesity. BMC Public Health. 2003; 3: 3-16)

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https://medlineplus.gov/ency/article/002331.htm

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